Transizione energetica, il Mimit stanzia altri fondi per i contratti di sviluppo

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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato un decreto relativo ai contratti di sviluppo “Net Zero, Rinnovabili e Batterie”, per lo stanziamento di oltre 1,7 miliardi di euro provenienti dai fondi del Pnrr. L’obiettivo è quello di agevolare la transizione energetica delle aziende italiane e il 40% delle risorse sarà destinato a progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

I contratti di sviluppo costituiscono il mezzo attraverso cui Invitalia sostiene i grandi investimenti nel settore industriale, agro-industriale, turistico e ambientale. L’investimento minimo richiesto è di 20 milioni di euro, ridotto a 7,5 milioni per i progetti di trasformazione di prodotti agricoli e turistici nelle aree interne del Paese, o per il recupero di strutture dismesse.

I progetti finanziabili dovranno avere come oggetto la realizzazione di un programma di sviluppo industriale o rivolto alla tutela ambientale, presentato da una o più imprese, che richieda progetti di investimento e di ricerca legati tra loro, con l’obiettivo di produrre dispositivi finalizzati alla transizione ecologica.

Nello specifico, i programmi di sviluppo dovranno riguardare progetti in grado di accrescere la capacità produttiva, operando un miglioramento rispetto a quella attuale.

Il Mimit ha stilato un elenco di dispositivi utili per la transizione ecologica su cui orientare gli investimenti relativi ai contratti di sviluppo:

  • batterie
  • pannelli solari
  • turbine eoliche
  • pompe di calore
  • elettrolizzatori
  • dispositivi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio

Le domande per accedere alle agevolazioni potranno essere inoltrate allo sportello di Invitalia, che gestisce la misura per conto del Ministero, dalle ore 12.00 del 27 giugno, esclusivamente attraverso le modalità e i modelli disponibili nella sezione dedicata ai contratti di sviluppo sul sito di Invitalia.

La piattaforma potrà accogliere sia le nuove domande di Contratto di sviluppo sia quelle già presentate ma sospese per mancanza di risorse.