Riposizionamento del Made in Italy: Le proposte avanzate da FEDERBIOFARMA e dal Centro Studi CNL al MIMIT

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Il 22 gennaio, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alcuni rappresentanti della Confederazione Nazionale del Lavoro CNL – il Dott. Giancarlo della Porta, Presidente della Federazione Nazionale Biofarmaceutica CNL e il Responsabile del Centro Studi, l’Arch. Wladymiro Wysocki, – sono stati ricevuti da Paolo Quercia, Dirigente del Dipartimento Politiche per le Imprese, e dal suo staff, per accogliere considerazioni e proposte sui temi trattati nel Libro Verde sulla Politica Industriale – Made in Italy 2030.

Tra i principali punti principali, spicca la necessità di un ri-posizionamento del Made in Italy. I membri della Confederazione CNL hanno sottolineato come il concetto di Made in Italy si sia indebolito nel tempo, a causa della delocalizzazione della produzione e della conseguente perdita di qualità. È emersa la proposta di definire con maggiore precisione cosa significhi realmente Made in Italy, distinguendo tra il concetto macroeconomico di produzione aggregata in Italia e il concetto comunicativo di eccellenza italiana nel mondo.

A tal proposito, la filiera biofarmaceutica può essere vista come esempio di un nuovo modello di Made in Italy. La Federazione Nazionale Biofarmaceutica CNL punta a creare una rete di aziende che realizzano prodotti basati prevalentemente su principi attivi naturali, un settore in cui l’Italia detiene una posizione di leadership globale grazie alle sue risorse uniche. Questo approccio non solo valorizzerebbe ulteriormente i prodotti italiani, ma contribuirebbe anche a una migliore percezione della salute e del benessere della popolazione, evidenziando il crescente mercato della longevità sana.

Infine, è stata evidenziata l’importanza della Business Intelligence e della cybersecurity per le PMI italiane, al fine di aumentare la loro competitività sui mercati internazionali. Le micro e piccole imprese, spesso in difficoltà per la burocrazia e il ritardo tecnologico, necessitano di strumenti di analisi strategica per affrontare le sfide globali. Questo nuovo modello mira a potenziare la creatività dell’imprenditore italiano supportandola con una sapiente analisi e gestione dei dati interni ed esterni.

L’incontro ha fornito spunti significativi, proponendo un rinnovato approccio strategico che integri eccellenza manifatturiera, innovazione e sostenibilità, con il supporto attivo dello Stato come stratega del sistema economico italiano e che porti beneficio ai lavoratori italiani e alle loro famiglie, attraverso la creazione di una vera e propria filiera finanziaria idonea a raggiungere gli obiettivi dell’Italia nel medio e nel lungo termine.