E’ un periodo debole e incerto, e questo quello che emerge dal Rapporto Congiuntura di maggio diffuso oggi dall’Ufficio Studi Confcommercio. Un’incertezza che chiaramente continua a pesare nello scenario economico della nostra nazione, anche se in alcuni settori per fortuna ci sono dei segnali di risveglio, uno su tutti quello del Turismo, che però rischia di rimanere un’eccezione.
Non aiuta l’inflazione che non tende a placcarsi, ad aprile infatti, i prezzi al consumo, rilevati dall’Istat, sono aumentati dello 0,1% rispetto al mese precedente, mentre l’aumento annuo ha mostrato un +6%, rallentando rispetto al 6,5% del mese precedente ed attestandosi ad un livello leggermente più rispetto a quanto previsto dalle stime preliminari (+6,2%).
Pesa e non poco l’aumento dei prezzi energetici (la cui crescita rallenta al +39,5% dal +50,9% di marzo) e ai prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. Per quanto riguarda il carrello della spesa, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona hanno riportato un accelerazione da +5,0% a +5,7%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto hanno registrato un rallentamento da +6,5% a +5,8%.