Sul sito dell’Inail sono disponibili i dati riguardanti infortuni e malattie professionali denunciate all’Istituto durante i primi 5 mesi del 2023, pervenute entro il mese di maggio. Si tratta di Open data provvisori che vanno analizzati con cautela tenendo conto degli elementi variabili.
In generale, si può dire che in questi primi cinque mesi del 2023, si rileva una diminuzione delle denunce per infortunio rispetto al 2022, dovuta in gran parte al ridimensionamento della minaccia Covid, un parziale calo degli infortuni e l’aumento delle malattie professionali.
Le denunce di infortunio ricevute dall’Inail fino a maggio 2023 sono state 245.857, in diminuzione rispetto alle 323.806 dei primi mesi 2022.
A livello nazionale, secondo i dati, per i primi cinque mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, c’è stata una riduzione dei casi occorsi nello svolgimento della prestazione lavorativa, mentre quelli avvenuti nel tragitto di andata e ritorno tra casa e sede di lavoro, hanno conosciuto un aumento del 6,3%.
Sul piano territoriale si riscontra un calo delle denunce di infortunio in tutto il Paese, in modo considerevole al Sud (-30,9%) e nelle Isole (-30,1%), seguono Nord-Ovest (-27,2%), Centro (-23,7%) e Nord-Est (-16,0%). Tra le regioni, invece, risulta in testa la Campania e a seguire Liguria, Molise e Abruzzo.
Parlando di genere si è registrato un calo nel settore femminile, passando da 143.274 a 89.425 casi denunciati, ma anche in quello maschile (-13,3%) da 180.532 a 156.432 casi.
In conclusione, possiamo dire che questa riduzione ha interessato lavoratori italiani, comunitari ed extracomunitari. Dal punto di vista dell’età emergono diminuzioni in tutte le fasce, tranne tra gli under 20 e tra gli anziani con più di 74 anni.